martedì 5 maggio 2015

Pasolini allo specchio

Ragazz*
(con l’asterisco asessuato, come vuole l’odierno linguaggio corretto)
riscrivo il poeta
(ed è un amaro segno dei tempi che vi sia rimasto io…)

“Quando ieri a Milano avete fatto a botte coi poliziotti,
io non simpatizzavo.
Sentivo solo un grande smarrimento.
Ma ora i giornalisti (non di tutto il mondo, bastano i nostri)
non vi leccano il culo…”


Ripongo il poeta
(per evitare l’ingombrante paragone, prima che per rispetto…)

Le iene delle tv e dei social network
hanno maciullato un ragazzo intervistato
(lo meritava? Poco m’interessa)

Posso capire il sapore del grottesco
(ma il dileggio, sia chiaro, un po’ m’indigna)
ma trent’anni di subcultura televisiva non sono passati invano…
E se a sinistra resta un linguaggio da “Bertinotti involuto”
quello masticato nelle periferie abbandonate è un po’ diverso, sapete?

E comunque, necrofili dell’informazione e delle piazze virtuali, vi chiedo:
davvero pensate: “è lui il public enemy number one”??

Ma torno a rivolgermi a voi, ragazz*:
m’interessate di più…

I vecchietti al balcone non calano più le bottiglie d’acqua
come nel 2001:
invitano gli agenti… “sparategli alla testa!!”
Le osterie non sono più piene
e così pure le piazze
ma gli specialisti del “mandateli-in-galera-e-buttiamo-le-chiavi”
hanno nuovi luoghi per pontificare
(fosse per loro, a piede libero rimarrebbero in venti…)

Penso ancora al poeta
(stavolta letteralmente citato):
“Andate, andate
ad accamparvi in Via delle Botteghe Oscure!
Se volete il potere, impadronitevi, almeno, del potere
di un Partito che è tuttavia all’opposizione
(anche se malconcio, per la presenza di signori
in modesto doppiopetto, bocciofili, amanti della litote,
borghesi coetanei dei vostri schifosi papà)
ed ha come obiettivo teorico la distruzione del Potere.”


Voi, ragazz*, nemmeno avete più dove accamparvi!!
E dal potere, datemi retta, state lontani…
Non so se volevate “difendere la democrazia”
difendere un morto è un ossimoro, più che una nobile utopia.

Ma sono scivolato oltre “l’orlo della vergogna”
(dove “lui” si seppe fermare)
dunque mi rivolgo anche “agli altri”…

Avete ripulito “la vostra Milano”?
Ma quale era (o è) “la vostra Milano”?
Quella dove dormono “gli straccioni”?
Quella delle periferie abbandonate?
(abbandonate dalle giunte che le hanno cementificate,
quelle stesse giunte co-responsabili del linguaggio da barzelletta
che ora si mastica lì…)

Ora, voi potete festeggiare:
col sudore delle vostre spugne,
(e senza neppure accorgervene)
siete finiti dalla parte di chi è più forte…
Adesso, sfiniti dalla vostra civica pulizia,
nel silenzio potete sentirne le soddisfatte risate…

Francesco “baro” Barilli


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