mercoledì 3 gennaio 2007

I casi in cui ogni tanto inciampa la vita

Era da tempo che pensavo di aprire un blog, e la decisione è stata “facilitata” dalla circostanza dell’esecuzione capitale di Saddam Hussein, su cui ho scritto il primo intervento di questo diario virtuale. Intendo dire che il tema della pena di morte l’ho sempre sentito  molto “mio”, per cui mi è risultato naturale sbloccare la mia incertezza ed aprire il blog.
Ora, seguitemi, andiamo ad alcuni anni fa. Un periodo (sarà stato il ‘98 o il ‘99) in cui avevo riflettuto sulle esecuzioni capitali e ne era nato un racconto, “Appunti di un boia”. Avevo cercato di dare una forma “nuova” e provocatoria a quelle mie riflessioni: avevo immaginato che in un’ipotetica Italia del futuro la pena di morte fosse stata ripristinata, e per enfatizzare il mio giudizio su questa forma di barbarie avevo ipotizzato che la sua reintroduzione fosse avvenuta con l’aspetto più osceno si potesse immaginare: la decapitazione con accetta. Avevo inoltre deciso di scegliere un punto di vista particolare: quello del boia, che a “fine carriera” racconta la sua versione dei fatti, scoprendosi più strumento e spettatore che non artefice di quei delitti legalizzati.
Anni dopo avevo dato una forma diversa e più ampia a quel racconto, trasformandolo in un romanzo. Avevo anche dato uno sviluppo diverso alla trama, approfondendo meglio il tardivo pentimento del boia e le sue conseguenze… Ma ora non è il caso di dilungarmi su questo. Vi basti sapere che il romanzo, seppure terminato, giace da tempo fra le mille cose da riguardare, da rivedere e correggere.

Oggi, sempre per quelle casualità cui accennavo all’inizio, ho scoperto che la mia idea di base (la pena di morte vista da un boia) non era poi così originale. Conoscevo di fama le “gesta” di Giambattista Bugatti, detto Mastro Titta, boia dello stato Pontificio fra la fine del ‘700 e gli inizi dell’800, ma non sapevo che questo signore avesse scritto le sue memorie (romanzate e adattate probabilmente a posteriori da altro autore). Le memorie di Mastro Titta potete scaricarle qui
L’ho scoperto, dicevo, oggi. Non l’ho ancora letto, ma mi riservo di farlo e di trovare nuovi stimoli per rivedere la versione-romanzo di “Appunti di un boia”. Intanto, però, il riflettere su tutte queste casualità mi porta a pubblicare in 4 puntate la sua versione-racconto: Comincerò a farlo nei prossimi giorni.

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