Devo avere ancora da qualche parte una foto della mia prima Lucca. Non pensate a chissà cosa: la foto mi ritrae seduto, mi sembra sul cordolo di un marciapiede; in mano ho un vecchio numero dei Fantastici Quattro. A memoria sarà stato il ’92 o forse il ’93, posso sbagliarmi; me la scattò mia moglie. Da poco tempo “la malattia” mi aveva ripreso, dopo averla contratta una prima volta in gioventù. Giravo per i mercatini dell’antiquariato alla ricerca di vecchi TNT e albi della Marvel/Corno, incautamente gettati via verso i 17/18 anni. Insomma, scoprii Lucca per caso: ero in vacanza e “inciampai” nella manifestazione; all’epoca non mi sfiorava l’idea che un giorno ci sarei tornato da autore.
Più di vent’anni dopo, ci sono già tornato in diverse occasioni; raramente da autore, spesso come semplice appassionato. Quel che è cambiato, nel mio approccio, è il numero delle persone dell’ambiente che oggi conosco e ho l’occasione di incontrare lì.
L’ho vista cambiare, Lucca. Non mi va né sono in grado di tentare un’analisi: ne avrete lette diverse e di segno diverso, scritte da persone più competenti. Io al massimo ogni volta ne ho respirato l’aria, sentendola mutare. Games, cosplayers, multimedialità, “l’entertainment”… Sempre meno fumetto, insomma.
Ripeto, lascio le analisi a chi ne sa di più. Posso solo dire: non cercate quest’anno a Lucca ciò che era (ne resterete delusi; alla meglio spaesati; alla peggio incazzati), ma ciò che vi può dare oggi. E’ tutto il mondo ad essere cambiato. Con lui, tutto il mondo dell’intrattenimento. Forse, tutto il mondo della narrazione e tutto “il modo” di “fare narrazione”…
(Una lunga parentesi: quest’ultimo punto darebbe molto su cui ragionare. Forse si dovrebbe cominciare a riflettere seriamente sul fatto che il mestiere stesso di “narratore a fumetti” – sia esso disegnatore, sceneggiatore o autore completo – è cambiato/sta cambiando, diventando quello di ”creatore di storie per immagini che utilizzano diversi linguaggi”; la sfida sta dunque nel mantenere attuale il fumetto utilizzandolo in sinergia con altri linguaggi. Una semplice trasposizione in digitale del “prodotto” non è la risposta. Molto su cui ragionare, dicevo: non sarà questo il momento o la sede)
Tutto il mondo dell’intrattenimento è cambiato, dicevo. Normale che pure Lucca cambiasse. E non sono qui a scrivere in nome di chissà quali “bei tempi andati”. A Lucca quest’anno quasi di sicuro ci sarò con mia figlia, 12 anni, una passione per il fumetto da poco “esplosa”. Anche questa una novità, per me significativa ed emozionante.
Dunque Lucca resta: qui il programma 2013. Magari sta al fumetto come Sanremo sta alla canzone italiana: festival pop più che rassegna d’élite (che ad onor del vero non è mai stata), ma ci sarà, sempre vitale. E, per quanto mi riguarda, lunga vita a Lucca, con i suoi limiti e le sue contraddizioni.
Peccato solo che scrivo queste righe NON per parlare di una rassegna fumettistica che (con limiti e contraddizioni, come detto) vive d’ottima salute, ma di due realtà di cui sono stato ospite l’anno scorso: Komikazen e Cesena Comics. Per me, due splendide esperienze: di Komizazen parlai qui.
L'una e l'altra si dibattono fra mille difficoltà (spero di non aver portato sfiga io…). Lo staff della manifestazione cesenate mi scrive che “la quinta edizione del nostro piccolo festival, Cesena Comics & Stories, non ci sarà. Come tante altre iniziative culturali, semplicemente non abbiamo più sostenitori sufficienti per assicurare un’edizione allo stesso livello delle precedenti. Confidiamo in un 2014 più fortunato”. Avendo constatato in prima persona la competenza, l’entusiasmo, la passione degli organizzatori, sono il primo ad unirmi al loro auspicio.
Anche Komikazen ha visto ridursi le risorse a propria disposizione. Ma resiste: ecco il programma di quest’anno: il link vale anche come sincero consiglio, a chi può, di andare e sostenere l’iniziativa.
Non ho nulla contro Lucca, e mi sembra d’averlo dimostrato. Ma mi rattrista che realtà alternative come Komikazen e Cesena Comics vivano queste difficoltà. Un mondo del fumetto con Lucca E Komikazen è okay. Un mondo in cui ci fosse spazio per la prima e non per la seconda non sarebbe una buona notizia. Non per il fumetto in sé; forse, a lungo termine, neppure per Lucca…
Francesco “baro” Barilli
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