Mi rivolgo a giornalisti, opinionisti, ministri… E a tutti/tutte quelli che hanno parlato del tragicomico video che ha ripreso il confronto fra un manifestante (ciarliero) e un carabiniere (silenzioso) in Val Susa. Lo faccio solo per pochi appunti.
- Lasciate perdere Pasolini e Valle Giulia. Non è obbligatorio che ogni qualvolta le cronache ci portano a parlare di confronti fra manifestanti e forze dell’ordine si facciano fischiare le orecchie nella tomba al povero Pasolini. Che, magari, vorrebbe essere ricordato anche per qualcos’altro… Ma evidentemente non tutte le frasi del poeta sono così facili da citare per fare bella figura in un salotto o, peggio, da Bruno Vespa.
- Noto che per identificare il carabiniere che (lo dico senza ironia) si è correttamente comportato si è fatta molta meno fatica di quanta se ne faccia in casi speculari, ossia quando si deve identificare un agente “picchiatore” (Genova, e non solo, insegna…).
- Raramente m’è capitato di vedere i media mainstream schierati a falange da una parte: quella pro Tav, ovvio (e parlo di schieramento “a falange”, formula solitamente usata per le forze dell’ordine, non a caso: in Val di Susa la falange “virtuale” dei media mi sembra persino più inquietante di quella fisica delle forze di polizia). Il fatto non mi sorprende, per carità: più sono alti gli interessi economici in gioco e meno è indipendente la stampa. Però non ricordo d’aver mai visto un salto di qualità così repentino… In pochi giorni quotidiani e televisioni hanno silenziato quelle scarne parole che prima spendevano per informare, diventando praticamente tutti omologati e sovrapponibili.
- A proposito di “media sovrapponibili” e di salto di qualità repentino: il video del “confronto” tra manifestante e carabiniere è importante quanto un brufolo… Eppure in poche ore ha scalzato ogni approfondimento dallo scellerato inseguimento sul traliccio che ha causato (anche al di là delle intenzioni, non è questo il punto) la caduta di Luca Abbà… Si è cancellato non solo Abbà (e le sue condizioni… con un cinismo e una mancanza di umanità che mi sconvolge), ma pure tutte le violenze ai manifestanti per dare spazio “al brufolo”… (Un inciso: credo che il manifestante abbia sbagliato a buttarla sul piano della provocazione personale. Sarà un mio limite, ma personalmente cerco sempre di “stare sui contenuti”; la provocazione personale non fa per me e, soprattutto, mi irrita e indigna quando viene “dall’altra parte”: a maggior ragione m’infastidisce vederla esercitata da qualcuno che dovrebbe essere dalla mia di parte…).
- Prima ho parlato di video “tragicomico”. Mi spiego meglio: sembrava girato (sarebbe meglio dire “interpretato”) ad uso e consumo della televisione. Il Grande Fratello in Val di Susa, insomma (ma quello di Mediaset, non di Orwell…). Dei due “attori” uno ha capito cosa era opportuno fare, l’altro no.
Francesco “baro” Barilli
P.S.: Siccome ho accennato a Pasolini segnalo, rivolgendomi a chi ha proprio tempo da perdere, un articolo che in altri tempi scrissi sull’argomento (Pasolini e Valle Giulia, intendo). E sul Pasolini “dimenticato” potete leggere anche questo.
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