Carlo Arnoldi è il Presidente dell’Associazione Piazza Fontana 12 dicembre 1969. E’, soprattutto, un amico e una persona a cui porto il massimo rispetto. Lo sa lui e lo sanno quelli che mi seguono su questo spazio e che hanno letto il fumetto mio e di Matteo Fenoglio “Piazza Fontana”.
Carlo mi scrive per conoscenza una lettera, e mi chiede di pubblicarla, a seguito di una “polemica” (forse più che altro un’incomprensione) nata in previsione dell’ormai imminente anteprima di "Romanzo di una Strage": si tratta del film di Marco Tullio Giordana sulla strage del 12 dicembre 1969, su Pinelli e Calabresi, e più in generale – da quanto si è capito dalle anticipazioni – sul tragico periodo che va per l’appunto da Piazza Fontana all’omicidio Calabresi.
Dunque è nata “un’incomprensione” fra Giorgio Boatti e Carlo Arnoldi. Si tratta di una cosa che (ne sono certo, visto lo spessore umano dei due, e vista la stima che intercorre anche fra loro) non lascerà strascichi; ma che comunque NON E’ un “dialogo privato”, visto che riguarda una delle pagine più drammatiche della nostra storia. INFATTI Giorgio ha pubblicato sulla sua pagina facebook il suo punto di vista e altrettanto, tramite me, fa Carlo. Peraltro, sono stato coinvolto nella vicenda, per cui è doverosa anche una mia spiegazione.
Riporto di seguito cronologicamente lo scambio epistolare fra Boatti e Arnoldi. A seguire le mie precisazioni.
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BOATTI AD ARNOLDI:
Caro Carlo,
Ho visto che il film “Romanzo di una strage” va nelle sale dal 30 marzo: ti ringrazio dunque ma consentimi di ripensarci e declinare il tuo gentile invito a essere presente alla prima del film.
Lo vedrò quando sarà in distribuzione e lo valuterò per quel che dice e vale.
La prima di un film è sempre in funzione della promozione di un’opera.
Per adesso di “romanzo di una strage” so che attinge al libro di Cucchiarelli, un testo pieno di contraddizioni che non aiutano a chiarire e a far conoscere anche alle nuove generazioni il reale andamento dei fatti in quel tragico 12 dicembre.
In aggiunta la pubblicità del film - almeno così come l’ho vista ieri in rete, poi da oggi è scomparsa - alternava questi due moduli:
Uno dice
"La bomba di piazza Fontana ce l'hanno messa i rossi? Piazza Fontana. La verità esiste."
L'altro afferma:
"La bomba di piazza Fontana ce l'hanno messa i fascisti?
Piazza Fontana. La verità esiste."
A te sembra un modo serio per affrontare i nodi della strage? A me sembra un modo un po’ ruffianesco di inseguire il pubblico all’insegna de “la meglio bomba”. A quando i telesondaggi per decidere quando rossa, nera o grigia fosse la strage?
A me questo modo di procedere non piace. Anzi, per dirla francamente, mi repelle. Dunque non vedo perché dovrei concedere fiducia preventiva a un’operazione che mi lascia, come minimo, molto dubbioso.
Capisco che i realizzatori di “Romanzo di una strage” abbiano tutto l’interesse a coinvolgere parenti delle vittime e studiosi che ne hanno scritto in modo obiettivo e con conclusioni assai diverse da quelle di un Cucchiarelli. Non capisco invece perché, alla luce di quanto sta emergendo, da parte di questi ultimi ci si debba prestare a questa operazione.
Scusa la franchezza ma in una vicenda così è d’obbligo.
Un caro saluto,
Giorgio Boatti
Autore di “Piazza Fontana. 12 dicembre 1969: il giorno dell’innocenza perduta”,
Einaudi tascabili
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ARNOLDI A BOATTI:
Caro Giorgio
le tue considerazioni sulla mancata presenza alla prima del film "Romanzo di una Strage" non mi piaciono e non mi convincono, in quanto tu prendi per partito preso tutto quello che giustamente hai letto del libro di Cucchiarelli, mai io personalemnte e tutti i famigliari delle Vittime di Piazza Fontana non vogliono essere strumentalizati dopo oltre 40 anni di dolori e passioni passati alla ricerca di una giustizia mai avuta e di una verità storica ben precisa dove nell'ultimo processo del 2005 si conferma la matrice nera di Ordine Nuovo di Padova e indica in Freda e Ventura i colpevoli non più processabili perchè precedentemente assolti, quindi come Associazione è da anni che portiamo avanti la battaglia oltre a non dimenticare ma anche quella di far conoscere almeno la verità storica sulla strage ai giovani e alle future generazioni.
Ora dopo tutti questi anni finalmente, dopo diversi libri e qualche documentario, finalmente un regista coraggioso e che reputo anche molto bravo e sensibile come Marco Tullio Giordana (che abbiamo incontrato per capire anche noi come voleva impostare il lavoro, prima, durante e dopo la registrazione), riesce a fare un Film sulla strage prendendo si i diritti del libro di Cucchiarelli ma non replicando praticamente nulla di quello che nel libro viene praticamente romanzato senza prove ,....... bene io e la mia Associazione questo lo riteniamo molto importante e se come affermi tu ci saranno delle incongruenze saremo i primi a protestare, ma se permetti prima vogliamo vedere il film e poi se è il caso criticarlo e prenderne le distanze, oppure applaudirlo e farne per noi un'altro tassello che ci possa aiutare a far conoscere la verità storica per cui da anni ci battiamo, visto che quella giudiziaria per ora non ci è stata data.
Mi spiace molto che tu non abbia accettato il mio invito ma mi auguro che a presto magari dopo che hai visto il film ci sia tra di noi un incontro per discuterne e confrontarci.
Con affetto
Carlo Arnoldi
Presidente Associazione Piazza Fontana 12 dicembre 1969
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Ora, la mia opinione.
Io andrò alla “prima” (ne approfitto per ringraziare Carlo dell’invito); e se non ci andrò sarà per casini di tempo, non per altri motivi. Ritengo, infatti, che la "prima" non sia solo e semplicemente un evento in funzione della promozione. O, per meglio dire: sì, la "prima" è inevitabilmente una "vetrina"; ma ciò non toglie sia anche l'occasione in cui uno vede il film "con mente aperta", per giudicarlo (e - se sarà il caso - criticarlo) successivamente. In sostanza: la presenza all’anteprima NON significa un'adesione totale ed acritica al film.
Preciso però che, leggendo la lettera di Giorgio, continuo a pensare che la sua critica fosse per il "come" è stato realizzato il battage pubblicitario; un modo che pure io ho trovato assai discutibile. Certo, le strategie pubblicitarie del film non dipendono da Giordana, ma ciò non toglie che, istintivamente, Boatti abbia sentito (e io con lui) "puzza di bruciato". Forse un'impressione errata, ma di certo non irragionevole.
Boatti si sofferma inoltre sul fatto che il film sia ispirato al libro di Cucchiarelli. Su questo mi limito a riportare quanto ho già scritto su facebook:
Preciso, per quelli che avranno letto (ormai 3 anni fa) lo "scambio di idee" fra me e Paolo Cucchiarelli in relazione al suo libro, che in occasione del film non ci saranno repliche: "Barilli vs Cucchiarelli 2 - la vendetta" non è un film in programmazione, fatevi bastare Giordana. Non ci saranno altri miei commenti sull'argomento; nè in pubblico nè in privato.
Quelli che proprio sono interessati (e non hanno di meglio da fare…) possono leggere il “vecchio scambio Barilli-Cucchiarelli” (il primo pezzo è firmato, oltre che da me, da Saverio Ferrari) ai links seguenti (in ordine cronologico):
PARTE 1
PARTE 2
PARTE 3
PARTE 4
PARTE 5
Francesco “baro” Barilli
posso chiedere quando sarà l'anteprima del film? dove sarà? si potrà partecipare?
RispondiEliminaspero in una risposta.
grazie.
Nena
Ciao Nena. L'anteprima è per il 26 marzo a Milano. Però da quanto ho capito è ad inviti, non credo sia "pubblica".
RispondiEliminaBaro