Senti, caro mio,
ho fatto passare qualche giorno dall’orrore di Barcellona. Per essere più tranquillo io mentre scrivo, e sperare che pure tu lo sia. E che tu possa dunque leggere e comprendere.
Poco conta se sei un po’ fascista o razzista, consapevole o meno. Magari non lo sei e hai solo paura, perché pensi “prima o poi toccherà a noi”.
Confesso, condivido la tua angoscia. Ma cerca di mantenerti lucido: io, da parte mia, farò di tutto per esserlo.
Quel che voglio dirti è che è naturale avere paura e pure domandarsi “che fare?”. Io ho poche certezze e te le regalo.
Non ti salverà Salvini. A lui interessa capitalizzare il momento, in termini elettorali. Io credo sia un uomo scaltro e abile: ha letteralmente rilevato una ditta in fallimento e l’ha riportata sulla cresta dell’onda. Se, con fatica, tralascio gli aspetti etici, devo persino riconoscere che in quell’ottica sta facendo un buon lavoro. Ma ciò che mi preme dirti è: questo suo lavoro non avrà alcuna influenza sulla tua o sulla mia sicurezza.
Non ti salverà insultare Laura Boldrini, anche se ormai le potresti addebitare anche la dermatite del tuo cane. Non ti servirà continuare a insultarla, dicevo, ma se odiarla ti fa stare meglio prosegui pure.
Non ti salveranno le parole di Cangini, che sul Quotidiano Nazionale consiglia il “modello Israele”. Non credere: non dimentica che pure Israele convive da molti anni proprio con paure analoghe. Non gli sfugge neppure che quel “modello” che invoca alimenta da generazioni proprio l’odio che dovrebbe combattere. Anche lui, per altri scopi, è interessato a capitalizzare il momento.
(non dovrebbe neppure essere necessario, ma lo specifico: in questa nostra discussione ti ricordo cose che non fermeranno l’odio, non sono adatte a farlo, e spesso sono menzogne consapevoli della propria inutilità a fermarlo. Questo NON toglie un grammo di riprovazione verso quell’odio. E – sono convinto, almeno su questo concorderai – non mi piace nemmeno chi, di fronte alle stragi, ricorda oggi le bombe americane, come se queste potessero giustificare tagliagole e assassini. No, come ha scritto Alessio in altra occasione, non m’interrogherò sulla scelta fra il colera e il tifo: l’uno non servirà a farmi apparire meno orrendo il secondo.)
Non ti salveranno neppure Sallusti, Sgarbi e compagnia cantante.
In sostanza, non ci aiuterà essere meschini. Guarda, qua non si tratta d’essere “buonisti”, termine orribile che ammazza il buon senso ogni volta che lo si pronuncia. Giungo a dire che, fosse davvero utile, potrei persino prendere in considerazione l’eventualità di diventarlo (meschino, dico). Ma non ci salverà, tutto qui.
Se mi conosci anche solo un po’ saprai che non sono mai stato tenero con forze dell’ordine e servizi. Però stavolta lo dico: sì, forse questi potranno fare qualcosa.
Dunque nulla, o quasi, potranno salvarti o salvarci.
A noi resta il vivere, sapendo che può capitare di morire e di farlo per una causa orrenda, imprevista, atroce. La nostra vera scelta è come proseguire a vivere. Io scelgo (e ti dico e ti consiglio, per quel che vale, di fare altrettanto) di vivere come sempre, sperando che di me si possa almeno dire “non è vissuto da stronzo ed è morto con dignità”.
Forse davvero, in questo modo, potremmo essere fedeli ai “nostri valori”. Che non so bene cosa significhino per te, ma per me significa: non vivere odiando inutilmente, non lasciarsi dominare dalla paura. Non affidarsi alle (o “non fidarsi delle”…) strutture del potere, perché queste pensano solo alla propria autoperpetuazione e a nient’altro.
Francesco “baro” Barilli
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