Era da tempo che pensavo di aprire un blog, e la decisione è stata
“facilitata” dalla circostanza dell’esecuzione capitale di Saddam
Hussein, su cui ho scritto il primo intervento di questo diario
virtuale. Intendo dire che il tema della pena di morte l’ho sempre
sentito molto “mio”, per cui mi è risultato naturale sbloccare la mia
incertezza ed aprire il blog.
Ora, seguitemi, andiamo ad alcuni anni
fa. Un periodo (sarà stato il ‘98 o il ‘99) in cui avevo riflettuto
sulle esecuzioni capitali e ne era nato un racconto, “Appunti di un boia”.
Avevo cercato di dare una forma “nuova” e provocatoria a quelle mie
riflessioni: avevo immaginato che in un’ipotetica Italia del futuro la
pena di morte fosse stata ripristinata, e per enfatizzare il mio
giudizio su questa forma di barbarie avevo ipotizzato che la sua
reintroduzione fosse avvenuta con l’aspetto più osceno si potesse
immaginare: la decapitazione con accetta. Avevo inoltre deciso di
scegliere un punto di vista particolare: quello del boia, che a “fine
carriera” racconta la sua versione dei fatti, scoprendosi più strumento e
spettatore che non artefice di quei delitti legalizzati.
Anni dopo
avevo dato una forma diversa e più ampia a quel racconto, trasformandolo
in un romanzo. Avevo anche dato uno sviluppo diverso alla trama,
approfondendo meglio il tardivo pentimento del boia e le sue
conseguenze… Ma ora non è il caso di dilungarmi su questo. Vi basti
sapere che il romanzo, seppure terminato, giace da tempo fra le mille
cose da riguardare, da rivedere e correggere.
Oggi, sempre per
quelle casualità cui accennavo all’inizio, ho scoperto che la mia idea
di base (la pena di morte vista da un boia) non era poi così originale.
Conoscevo di fama le “gesta” di Giambattista Bugatti, detto Mastro
Titta, boia dello stato Pontificio fra la fine del ‘700 e gli inizi
dell’800, ma non sapevo che questo signore avesse scritto le sue memorie
(romanzate e adattate probabilmente a posteriori da altro autore). Le
memorie di Mastro Titta potete scaricarle qui
L’ho scoperto, dicevo, oggi. Non l’ho ancora letto, ma mi riservo di
farlo e di trovare nuovi stimoli per rivedere la versione-romanzo di “Appunti di un boia”.
Intanto, però, il riflettere su tutte queste casualità mi porta a
pubblicare in 4 puntate la sua versione-racconto: Comincerò a farlo nei
prossimi giorni.
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